Come un prelievo annuale sulla liquidità….
Dopo che il 10 marzo nel disperato tentativo di rilanciare la ripresa e rinfocolare l’inflazione, Mario Draghi ha deciso di potenziare il programma di Quantitative Easing e abbassare di un ulteriore 0,1% il tasso di deposito, ossia gli interessi applicati ai conti di deposito, portandolo al -0,4%, “ai fini della corretta gestione il nostro istituto si vede costretto a ripercuotere sulla clientela il suddetto aumento relativo agli oneri finanziari», in particolare «per i saldi in conto superiori a centomila euro” a cominciare dal 15 giugno.
“Non è una novità per le somme liquide di vari milioni di euro, o per grandi aziende e fondi d’investimento, spiega Il Corriere della Sera. “Ma le banche fino ad oggi non avevano mai tassato depositi in euro in quantità più proprie al ceto medio benestante. E un prelievo annuo dello 0,4% è tutt’altro che trascurabile: dopo dieci anni sarebbe pari all’imposta di successione da genitori a figli, eppure è solo politica monetaria. Nella storia del capitalismo, aveva sempre funzionato in modo opposto: i tassi d’interesse remunerano chi detiene la liquidità”.
Altre banche seguiranno, diventerà la norma
Prima ancora di Edmond de Rothschild, banca con sede a Lugano i cui due terzi della clientela è italiana, è stata Julius Baer a comunicare alla clientela italiana e europea che da martedì 31 maggio applicherà un prelievo sulle somme superiori ai 100 mila euro. In un contesto di tassi negativi questa diventerà la norma. Basti pensare che ormai i tassi sotto zero sono la normalità in paesi che generano un quarto del Pil della Terra. Gabriele Bruera, un gestore di risparmio in gran parte italiano presso la Compass di Lugano, è convinto che altre banche seguiranno man mano che i precedenti impieghi più fruttuosi del denaro si esauriscono: “Solo questione di tempo”, dice al Corriere della Sera. Si tratterà di un test in più per le banche italiane, già messe a dura prova dal problema delle sofferenze bancarie e dalla mancanza di fiducia della clientela dopo l’entrata in vigore del regime del bail-in.
“Non abbiamo ancora capito la portata di questo tsunami”, osserva Alida Carcano di Valeur, una società di Lugano con 1,7 miliardi in gestione quasi tutti di italiani. “I tassi negativi sono qui per restare“.
Sarebbe quindi opportuno valutare le proprie posizioni individuali, per tamponare quanto più possibile questo tsunami finanziario.
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