Hai deciso di uscire in anticipo dal mondo del lavoro?
Ti spaventa l’idea di farti anticipare i soldi dalla banca per poi restituirli in 20 anni, proprio quando di quei soldi ne avresti maggiormente bisogno per goderti (finalmente) la pensione?
Se la tua risposta è no, non credo che potrai trovare vantaggioso leggere il seguito: questo articolo infatti si rivolge a chi decide di evitare di chiedere il prestito bancario, o di ridurne l’ammontare per avere la pensione anticipata (APE).
Normalmente la rendita dai fondi di pensione integrativa si può ottenere solo dopo aver raggiunto la maturazione dei requisiti della pensione di vecchiaia. RITA consente a chi ha una polizza previdenziale di usufruire del reddito ponte prima di arrivare alla pensione di vecchiaia. Questo strumento operativo è inserito nella legge di Bilancio 2018 da poco approvata dai due rami del Parlamento
Chi sono i soggetti interessati?
I requisiti previsti dalla legge sono quelli di accessibilità all’APE volontaria, avere cioè almeno 61 anni e 7 mesi di età, aver versato almeno 20 anni di contributi, essere iscritti a forme di previdenza pubblica obbligatoria (sono escluse le casse professionali) e soprattutto, essere aderenti ad un fondo di previdenza integrativa (ad es. un Piano di Investimento Pensionistico o Fondo di Previdenza Integrativo)
Come funziona RITA?
L’operazione consiste, in sostanza, nell‘erogazione frazionata di parte o dell’intero capitale accantonato nel fondo di previdenza integrativo, per garantire all’interessato un reddito mensile (entro un massimo di 43 mesi) sino al raggiungimento della pensione pubblica. Lo strumento è molto flessibile in quanto consente di scegliere quanta parte del capitale accumulato farsi erogare in anticipo e quanta lasciarne presso il Fondo per la successiva rendita integrativa Con questa sorta di autofinanziamento si evita di attivare in toto od in parte il finanziamento bancario previsto dall’APE
Vantaggi
Al di là dell’interesse ad andare in pensione prima senza doverne cedere una parte alla banca per i successivi 20 anni, c’è un secondo, non trascurabile vantaggio: la parte imponibile della RITA – sia che corrisponda all’intero Fondo Pensione sia che ne costituisca una parte, segue le regole della tassazione del Fondo Pensione: aliquota del 15 per cento, ridotta dello 0,3% per ogni anno eccedente il quindicesimo anno, fino al limite del 9%.
Perché insistiamo sull’ importanza dei Fondi Pensione?
Con RITA il Fondo Pensione oltre ad essere strumento di integrazione del tenore di vita in età senile diventa qualcosa di più: uno strumento efficiente e consolidato di welfare, finalizzato ad agevolare la copertura di un bisogno crescente di protezione sociale.
La Scodanibbio Assicurazioni Snc promuove l’attivazione dei Fondi Pensione quali strumenti adatti alla costruzione della previdenza integrativa. RITA rafforza la convinzione che l’utilizzo dei Fondi Pensione sia lo strumento previlegiato per la creazione della rendita vitalizia previdenziale